Eccomi qua. Chi non muore si risente… Catapultati al largo delle coste del Sud-est asiatico, tra gli oceani Indiano e Pacifico e poi fino al paese più a Sud dell’ emisfero in 21 giorni… be devo dire che nonostante la mia giovane età sono trasferte che si fanno sentire. Perciò ho deciso di risparmiare le energie e fare un unico comunicato finale, anche perché ne sprecavo troppe arrabbiandomi prima per una cosa poi per un’ altra. Ma andiamo per ordine.
I miei piloti hanno fatto indubbiamente delle belle gare dove giravano con i tempi dei primi non gli posso dire niente…Spesso nella Top Ten, addirittura in Thailandia le due moto più veloci in pista sono state le nostre. Sì il venerdì e il sabato si prendevano due giorni di ferie, poi tornavano in tempo per lo schieramento in griglia come nulla fosse. Sia Toba che Rossi avrebbero la possibilità di arrivare a giocarsi la vittoria, non voglio dire sempre ma spesso, di puntare al legno. Invece dimenticandosi dell’ obiettivo del week end, affondano in mulinelli mentali e partono dal solito carro del carbone, troppo dietro per poter risolvere la situazione.
A Philip Island abbiamo subito un’ ingiustizia dalla direzione gara, ma non credo si possa incolpare Toba se l’uscita dai box è in corrispondenza di una curva in cui si fanno i 200 km/h. Questi tre Signori hanno reso inappellabili le loro decisioni per risolvere così tutti i loro problemi. Abusano del loro potere, non sono aperti al dialogo ne accettano le critiche e per giunta sono in concorrenza tra di loro. Non si può far partire ultimo un pilota per un nonnulla, bisogna dare il giusto peso alle cose. Non cercano di capire se ci sia stata malizia o cattiveria in un’azione; siamo trattati come pedine in un gioco da tavolo, se quello ha fatto “A” gli togliamo tre posizioni, quello ha fatto “B” allora long lap. Se ne stanno alienati nelle scartoffie, nelle teorie astratte dei loro uffici senza entrare nel merito del caso. Non pensano che con la loro sentenza, perché questo è, rovineranno il week end a un intero team per una cosa che non è stata niente. Io penso che un’organizzazione perfetta come Dorna che da tanti anni gestisce tutto ciò che include la parola moto, non possa peccare in questo.
Al di la delle varie ed eventuali é bello assorbire la cultura di popoli cordiali e accoglienti come i Thailandesi e gli Indonesiani, avremmo diverse cose da imparare da loro. Aspettano la Motogp come fosse una manna dal cielo, sono meravigliosi. Peccato che abbiano un clima alquanto impegnativo, quindi seppur ci vorrebbero più “Thailandie” nel corso della stagione, sono stato contento di fare tappa in Australia. Li la nostra Rosa, ormai un’ icona del luogo e del paddock, ci ha fatto riassaporare per un attimo aria di casa.