Il Blog di Paolo

ASSEN GP 01/07/18

“Siamo una squadra fortissimi” cantavano della Nazionale del 2006, noi, molto più altalenanti e imprevedibili nelle nostre prestazioni ma siamo una squadra fortissima, che non raccoglie mai per quanto dovrebbe. Lo ripeto sempre quando so benissimo che è inutile lamentarsi che contano i fatti non le parole, “l’avrebbe superato ma gli hanno tagliato la strada, tolto la scia, portato fuori traiettoria” questo lo lasciamo dire agli altri. Comunque penso che ci sia un motivo per tutto, il motivo di queste nostre corse buone solo a tratti, mediocri in altri è solo che stiamo crescendo per arrivare a risultati più importanti.
Antonelli arrivando dall’ infortunio alla spalla ha fatto una gara in difesa, sofferta, a volte dicono sia meglio una frattura composta rispetto alla lussazione di una spalla che continua a fare male nonostante i medici dicano che sei a posto e sei guarito. Tatsuki ha fatto una bella gara, ha combattuto per la prima volta corpo a corpo avendo la meglio sugli altri otto piloti. Abbiamo elaborato una tecnica infallibale, io gli scrivo alla lavagna cosa fare e lui lo fa.
L’ottimo tempo sul giro di Tatsuki dimostra che eravamo li. Il vero e unico problema di questo week end sono stati gli ultimi minuti delle qualifiche, quelli buoni quelli che contano. Tatsuki e Niccolò si sono ritrovati insieme gli ultimi giri, nessuno dei due ha voluto tirare l’altro e si sono persi in un bicchiere d’acqua facendomi uscire di senno. Tirarsi nelle prove è una delle cose più intelligenti che si possa fare ma non è mai di facile attuazione per nessun pilota. E’ difiicile per loro entrare nell’ ottica di aiutare o farsi aiutare dal compagno di squadra per un fine comune e che nessuno poi gli chiederà di farlo in gara. Forse il problema nasce quando fin dalle mini moto vengono cresciuti con la convinzione che il teammate sia il peggior nemico, il pilota da battere. Così si perdono posizioni importanti per la griglia. Con il livello che c’è oggi in moto3 se non si parte davanti è difficile e raro vincere una gara in rimonta, siamo partiti indietro e ne abbiamo risentito in gara.
Stop fino al Sachsenring; la prima arrembante gara di Tatsuki, dove ho visto la sua voglia di imparare a stare davanti, mi è proprio piaciuto, questo resta di questa gara nella bellissima Olanda e la capacità di sopportazione del dolore di Antonelli. Ma nulla toglie che se vogliamo vincere dobbiamo cambiare mentalità e oggi con le parolacce finisco qui.

-PaoloSic58-