Il Blog di Paolo

Step by step

I test di Jerez, da che dovevano essere di due giorni, si sono risolti tutti in uno solo. Stavolta, non per problemi nostri e nemmeno perché i ragazzi hanno fatto qualcosa, come non so se vi ricordate, successe due anni fa… quando li mandai a casa per cercare di insegnargli il valore del lavoro di un team. Semplicemente i test sono stati di un giorno, perché il secondo giorno il tempo è stato idilliaco, avrebbe fermato anche un temerario come Noè. Pioveva sabbia e la pista era impraticabile. Abbiamo messo sulla bilancia l’entrare in pista, provare male, rischiare di cadere e rovinare la moto, che non avremmo mai sistemato in tempo per i test Irta di settimana prossima e il non entrare e non provare nulla per non rischiare nulla. Il gioco non valeva la candela.
Comunque quando abbiamo provato, Suzuki e Tony sono stati davanti tutto il giorno, poi quando a fine giornata, tutti cercavano il tempo con la gomma morbida, loro erano un po’ stanchi. Però tutto positivo, Tony ha ripreso fiducia e confidenza con la squadra. Tatsuki è un ragazzo intelligente, lo dimostra al lavoro, si è integrato bene e ha capito che in Italia per farsi capire all’interno di un team, bisogna usare molti intercalari, come le parolacce. Il clima è ottimo e modestamente… penso che la scelta di un capotecnico solo per due piloti, sia azzeccatissima. Si riducono le invidie, le gelosie, il lavoro rende il doppio, perché un capotecnico solo può sfruttare su due piloti diversi le diverse soluzioni.
E niente.. Mentre Tatsu impara l’italiano, attendiamo gli ormai prossimi test Irta, dove ci saranno tutti i piloti… e noi saremo li a giocarcela.