Il Blog di Paolo

AUSTIN GP 22/04/18

La prima corsa ufficiale disputata ad Austin in Texas è stata il GranPremio degli Stati Uniti d’America 2012 gara di Formula 1 vinta da un’emoziante Lewis Hamilton su McLaren. Dal 2012 è stata riprogettata per renderla anche un tracciato per la motoGP dove iniziano a gareggiarci dal 2013. Sfortunatamente non abbiamo regalato le stesse emozioni di Hamilton. Noi che non siamo nessuno ma abbiamo un potenziale enorme, noi che possiamo puntare tanto in alto ma non riusciamo a metterlo in atto.
Antonelli ha iniziato la gara con una caduta e ha finito 24° quest’ultima delusione non può non aprirgli la mente. Lui è un campione lo penso da quando è sbarcato nel mondiale. Guida benissimo, con qualche paranoia in meno sarebbe il pilota da battere. A tal proposito domenica abbiamo avuto un meeting a “tupertu”, tempi di gara alla mano. Lui con la carena rotta e l’airbox fuoriuso, Martin in testa alla gara moto perfetta, giravano con un tempo simile. Ne ha avuti tanti dimomenti difficili Niccolò, ma questo è l’anno delle fatiche per lui, l’anno della svolta, della prova del nove, per questo deve spogliarsi di stereotipi e congetture. Se pensi di avere meno feeling con la moto, meno cavalli, meno tutto devi trasformarla in una spinta positiva. Pensare a cosa gli altri possono avere in più è uno spreco di energie e deve essere un motivo non per tirarsi indietro ma per mettersi giù in carena testa bassa e gas!!!
Tatsuki continua a darmi conferme, pilota in crescita, veloce, sabato si è giocato la pol fino all’ultimo giro, quando nel T3 aveva un vantaggio di mezzo secondo, soffiato via al T4 per la “paura da pol position” o più comunemente “ansia da prestazione” . Deve diventare più aggressivo,la sua gentilezza nella vita lo penalizza, quando accade un imprevisto perde troppo tempo a pensarci invece di agire, è un riflessivo e un perfezionista. Ma deve capire che la gara non la vince chi fa il tempo migliore, il giro veloce, chi fa bene il suo compitino, la gara è un filo su cui si gioca il tutto per tutto in 26 giri. È una metafora di vita, vince chi la fa da leader seppur tenendo traiettorie sbagliate, chi sbagliando ha la forza di rimettersi in sella, chi perdendo decimi importanti alla prima staccata trova sempre il coraggio di dire: se lui stacca li io posso staccare cinque centimetri dopo.
Due piloti come Antonelli e Suzuki dovrebbero stare sempre nei primi cinque, ne hanno tutte le caratteristiche ed è quello a cui voglio che mirino.
Noi invece ancora nel pieno del fuso di Austin stiamo già facendo le valige per Valencia, andremo alla gara del campionato spagnolo dove il progetto “bimbi” continua…

PaoloSic58