Il Blog di Paolo

AUSTIN GP 30/03/25

Dopo essere partiti bene con la prima gara, avevamo lasciato l’Argentina con un 7° , un 10° posto e una voglia matta di riscattarci. Sapendo di avere tutte le carte in regola per… e speranzosi di aver imparato quanto basta dagli errori.

Sapevamo che l’ America fosse un circuito tosto; curve tecniche, staccate al limite, rettilinei infiniti… ma da parte nostra c’era la presunzione di poter fare proprio qui la differenza. Invece siamo caduti vittime di noi stessi , con errori banali, buttando tutto al vento. Rientriamo a casa con due zeri. Zero punti e zero soddisfazioni.

Partivamo bene, 6° posto per Lunetta e 8° tempo per Nepa, una seconda fila che profumava di battaglia, ci credevamo.

Indubbio sono le qualità di Lunetta, ma ci sono alcune cose che deve capire. Per esempio, che non siamo qui per fare scaramucce inutili nei primi giri, per sorpassare i soliti “compagni di merenda”, bisogna saper scegliere quando attaccare e quando lasciar andare per far strada. In pista gli amici non esistono. Secondo; voler vincere è giusto, strafare è un suicidio. In una gara non si corre con la foga cieca, bisogna saper leggere tra le righe, gestire. Terzo; bisogna correre sereni. Ultimamente lo vedo sotto pressione da parte del suo entourage, avrebbe bisogno di allontanarsi da tutti gli agenti esterni che lo destabilizzano e pensare a quello che ha la fortuna di avere, che non tutti hanno il lusso di fare: gareggiare in moto3.

Nepa, dal canto suo, sta crescendo. Tecnicamente facciamo progressi la moto inizia a prendere forma a sua “immagine e somiglianza” la sta sentendo un pochino di più. Ma anche per lui, tutto questo non serve a nulla se poi butti via la gara con un errore da principiante. Era lì, in pieno recupero e poi…

La verità? Potremmo lottare per vincere, ma ci stiamo facendo male da soli. Ci ripetiamo che serve pazienza, ma servirebbe anche un po’ di sana determinazione e maturità. Serve cattiveria agonistica, testa lucidità. Viviamolo questo “qui e ora”: spingi forte oggi per non collezionare rimpianti domani. Perché puoi essere il pilota più forte del mondo, ma se non arrivi a prendere la bandiera “a schiaffi” il tuo talento resta  vuota retorica.

Il campionato è lungo. Io lo so chi siamo e so che siamo forti… e non voglio che questo resti una mia mera convinzione. Io voglio che questo rimanga scritto negli annali, nella leggendaria e infinita storia del motociclismo.

 

-PaoloSic58-