Il Blog di Paolo

Suzuki perde un occasione e Arbolino in crisi

La gita nella calda terra spagnola, che potrebbe essere considerata totalmente negativa e deleteria da molti, non è stata così pessima. Almeno per il mio modo di vedere le corse, dettato dall’esperienza acquisita anche con Marco. Venerdì Tony ha dato spettacolo e sono stati tutti pronti a gridare “il campione”. Ha qualità tecniche visibili a tutti e dimostrate sul campo delle extraeuropee, per questo era stato valutato un pilota che alla prima Europea avrebbe fatto scintille, pista conosciuta, pilota da podio. Ma troppo spesso ci dimentichiamo che questi sono bambini che fanno un mestiere da grandi. Apprensione, i mille consigli nella testa, tifo, aspettative, sono un fardello grande da portarsi su una moto e quello che è successo questo week end capita a tutti. Tony semplicemente non andava, le cose che di solito gli vengono senza pensarci, non venivano, gli automatismi erano diventate forzature, aprire il gas e staccare, una battaglia continua. Lui e la moto non erano una cosa unica. Ma queste giornate negative ci devono aiutare a capire che non siamo nessuno e non siamo arrivati da nessuna parte. Ci fanno tornare con i piedi per terra, siamo semplici concorrenti di un gioco pericoloso. Noi del team siamo pedoni, che come la manovra difensiva dell’arrocco negli scacchi, concorrono per salvaguardare il Re e vincere la partita. Quindi, dopo un venerdì ottimale, il sabato e la domenica sono stati terribili. Ma non bisogna soffermarsi sulle “voci da paddock”, in questo sport ci vuole tempo, faremo tesoro dell’ esperienza di Jerez che aiuterà Tony a crescere mentalmente e sportivamente.

Tatsuki Suzuki è la dimostrazione che il nostro lavoro sta proseguendo bene, un ragazzo a cui non sono state date delle vere possibilità fino ad oggi, sta tirando fuori una volontà di ferro. Sa guidare forte e molto bene, sabato ha fatto il 7° tempo, ha girato tra i fortissimi, nel vortice dello scontro tra titani lui c’era e che sia andato forte non è stato un caso. Ma proprio quando eravamo pronti a raccogliere i frutti ecco che per un contatto in fondo al rettilineo con Antonelli cade. Non spetta a noi emettere la percentuale di colpe. Il nostro più grande rimpianto è che avrebbe potuto fare una gara fantastica che ci avrebbe portato allo step successivo, tanto atteso. Il suo unico errore è stato che dopo una partenza bellissima, alla prima curva avrebbe potuto trovarsi tra il terzo e il quarto ma tra inesperienza e sorpresa non ha avuto la lucidità per gestire la situazione. Della gara Tatsuki ha detto:” Quando ho avuto la possibilità di staccare forte e stare davanti, mi sono chiesto cosa ci facessi li, what I ‘m fucking doing? Sono andato in panico e ho sbagliato manovra. “ apprezzo molto la sua sincerità. Dopo il suo errore si è ritrovato al posto sbagliato nell’attimo sbagliato, da queste situazioni deriva sicuramente la citazione “ogni errore ha le sue conseguenze”.

Con la gara di Jerez abbiamo mostrato con fierezza il nostro nuovo hospitality, made by Severino. Averne uno tutto nostro è piacevole, si sta bene. Abbiamo potuto far respirare aria di casa a Francesco e Andrea Ongetta e a Massimo di Alesilk che sono venuti a trovarci e ad altri veterani del motomondiale come i San Carlo. Piacevole sorpresa è stato Carlo Bagnasco di Eviva, con la sua toccata e fuga in questo mondo a lui totalmente sconosciuto.
Ora, con umiltà e voglia di fare siamo pronti a volare in Francia che vedrà la reunion della squadra, poiché insieme al mondiale ci sarà anche la gara del CEV, finalmente potremo fare una foto di famiglia tutti insieme. A Le Mans speriamo di dare spettacolo come Marco con Pedrosa nel 2011 possibilmente aizzando meno polemiche. Ci vediamo li.
-PaoloSic58-